Questo post lo inzio dedicando qualche riga alla mia città natale: Roma.
Quando Roma ha inziato ad essere veramente una città?
Stando ai racconti di miti e leggende raccolti da Tito Livio, quando i romani si accorsero di avere fondato una città ma di non avere nessuna donna con cui riprodursi e dare seguito alle loro genti organizzarono il Ratto delle Sabine :
« ...Romolo su consiglio dei Senatori, inviò ambasciatori alle genti vicine per stipulare trattati di alleanza con questi popoli e favorire l'unione di nuovi matrimoni. [...] All'ambasceria non fu dato ascolto da parte di nessun popolo: da una parte provavano disprezzo, dall'altra temevano per loro stessi e per i loro successori, ché in mezzo a loro potesse crescere un simile potere. ». Allora i romani organizzano una grande festa invitando le popolazioni vicine,che accorsero in massa, e:" la gioventù romana, a un preciso segnale, si mise a correre all'impazzata per rapire le ragazze. Molte finivano nelle mani del primo in cui si imbattevano: quelle che spiccavano sulle altre per bellezza, destinate ai senatori più insigni, venivano trascinate nelle loro case da plebei cui era stato affidato quel compito." (Tito Livio, Ab Urbe condita libri, lib. I, capoverso 9) Quindi la storia di Roma come città inizia con un'azione violenta, con un'azione violenta verso le donne. La descrive benissimo "Gianbologna" nella mastodontica statua del "Ratto delle Sabine" nella Loggia dell'Orcagna a Firenze | |
Di rapimenti e ratti di donne è piena la storia, n'è prova che anche qui dove vivo, a Tavarnelle val di Pesa ,negli anni cinquanta c'era addirittura il Palio di San Donato rievocazione storica del rapimento effettuato da una trentina di cavalieri senesi ai danni delle belle giovani di San Donato.
L'inaugurazione di Palazzo Malaspina appena restaurato è stata l'occasione per esporre le stoffe ricamate, i Palii appunto, che hanno accompagnato negli anni le rievocazioni storiche.
Mi preme fare una nota un po' più seria e drammatica della quale non posso fare a meno visto che, comunque, sto parlando di violenza e di donne. La costruzione del futuro passa sempre per le donne, un futuro migliore sarà quello in cui non saremo (tutti) più indifferenti a questa rappresentazione di noi:
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