Essendo una storica grande dormigliona, alzarmi dal letto la mattina è sempre una grande fatica. Oltre al caffè, l'altro grande stimolo è guardare fuori dalla porta finestra della mia cucina.
Per me questa è la vista per eccellenza.E' ciò che mi fa iniziare la giornata con un sorriso e che mi piace condividere con i miei ospiti .Le macchie scure e alte che spiccano e sovrastano le vigne sono i miei amati cipressi
La storia dei cipressi è una storia d'amore. Racconta Ovidio nelle sue" Metamorfosi": Ciparissus era un giovane cacciatore di un' isola delle Cicladi amato da Apollo. Il dio regalò al ragazzo un cervo particolarmente docile e mansueto che divenne un compagno inseparabile per Ciparissus. Un giorno, durante una battuta di caccia nei boschi, il ragazzo lanciò una freccia che, per sbaglio, colpì il suo amato cervo. Resosi conto dell'errore e in preda ad una disperazione senza fine Ciparissus chiese ad Apollo di poter essere triste e a lutto per l'eternità. Apollo allora trasformò il ragazzo in un albero millenario che chiamò appunto cipresso e che, da allora in poi, fosse di conforto per i defunti.Questa bella scultura intitolata "Ciparisso" è di uno scultore svizzero del 19° secolo, Fancesco Pozzi, e si trova presso la Galleria d'arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze